ANTOLOGIA classe 1

LA FAVOLA

 ESCAPE='HTML'

Ecco come hanno diversamente interpretato la favola della cicala e dalla formica Jean de La Fontaine, un poeta vissuto in Francia nel ‘600, e Gianni Rodari, uno scrittore per ragazzi scomparso nel 1980.

 

“ LA CICALA E LA FORMICA “

La Cicala che imprudente
tutta estate al sol cantò,
provveduta di niente
nell’inverno si trovò,
senza più un granello e senza
una mosca in la credenza.

Affamata e piagnolosa
va a cercar della Formica
e le chiede qualche cosa,
qualche cosa in cortesia
per poter fino alla prossima
primavera tirar via:
promettendo per l’agosto,
in coscienza l’animale,
interessi e capitale.

La Formica che ha il difetto
di prestar malvolentieri,
le dimanda chiaro e netto:
- Che hai tu fatto fino a ieri?
- Cara amica, a dire il giusto
non ho fatto che cantare 
tutto il tempo. – Brava, ho gusto;
balla adesso, se ti pare.

(Favola Jean de La Fontaine)

 

“ ALLA FORMICA “

Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
Che il più bel canto non vende, regala.

(Favola Gianni Rodari)

PER PENSARE sulla favola di Rodari

Che cosa fa la cicala durante l’estate?
Che cosa ha presumibilmente fatto la formica?
Come definiresti il comportamento tenuto dalla cicala durante l’estate?
E quello della formica?
Qual è la morale della favola?

VIZI e VIRTU'

 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'

Favole

LA LEPRE E LA TARTARUGA
di Esopo

La lepre un giorno si vantava con gli altri animali: - Nessuno può battermi in velocità - diceva. - Sfido chiunque a correre come me.
La tartaruga, con la sua solita calma, disse: - Accetto la sfida.
- Questa è buona! - esclamò la lepre; e scoppiò a ridere.
- Non vantarti prima di aver vinto - replicò la tartaruga. - Vuoi fare questa gara?
Così fu stabilito un percorso e dato il via.
La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò, e per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga si sdraiò a fare un sonnellino.
La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro, e quando la lepre si svegliò, la vide vicina al traguardo.
Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara.
La tartaruga sorridendo disse: "Non serve correre, bisogna partire in tempo."

Fiabe